Per il gruppo S&D, la proposta del Consiglio di rinnovo delle difese commerciali Ue è inaccettabile. 

I Socialisti e Democratici al Parlamento europeo chiedono da mesi una riforma urgente degli strumenti di difesa commerciale Ue (i TDI). La decisione presa oggi dai rappresentanti degli Stati membri va in tutt’altra direzione rispetto alle attese. 

Gli eurodeputati S&D esprimono rammarico per il prezioso tempo perso finora dagli Stati membri e per il fatto che essi non abbiano colto l’opportunità di mettere in campo una normativa adeguata a difendere le aziende e i posti di lavoro dell’Ue dalla concorrenza sleale. Data la mancanza di ambizione nella proposta degli Stati membri, i negoziati con il Parlamento saranno duri e il gruppo S&D darà battaglia.

 La portavoce S&D sui TDI, Alessia Mosca, dichiara:

"Alla fine, il Consiglio ha trovato l’accordo su una posizione per l’aggiornamento dei TDI, una decisione che si attendeva da tempo e che potrebbe contribuire potenzialmente a ridurre la concorrenza sleale e a difendere meglio gli interessi delle industrie europee.

"Peccato, pero’, che questo accordo non contenga quasi nessuna delle richieste contenute nel testo approvato in prima lettura al Parlamento europeo nel 2014, nonostante l’immenso lavoro fatto per proteggere concretamente le industrie e i lavoratori europei.

"Il gruppo S&D, fin dall’inizio in prima linea, farà il suo meglio per modificare profondamente la proposta. I principali ostacoli sono una procedura insoddisfacente ed eccessivamente complicata per consentire l’esenzione dalla regola del dazio inferiore*, una clausola più estesa sulle spedizioni, la mancanza di una minima mitigazione delle imposte di restituzione e il fatto che i bisogno specifici della piccole e medie imprese non sono sufficientemente prese in considerazione.

"Siamo pronti a lavorare sul testo con grande attenzione, insieme agli altri gruppi e nell’ottica di ottenere una forte posizione del Parlamento europeo”.

Il portavoce S&D al commercio, David Martin, dichiara:

“Dopo anni di pressioni da parte degli eurodeputati S&D, i governi Ue hanno finalmente raggiunto un compromesso sull’aggiornamento dei nostri strumenti di difesa commerciale. Ma questo non è quel regalo di Natale in anticipo che i lavoratori del settore dell’acciaio e di altri comparti manifatturieri Ue si auguravano. La proposta appare pesantemente debole e preoccupa particolarmente le limitate eccezioni alla regola del dazio inferiore. 

“E’ stato positivo che le discussioni siano finalmente passate a un nuovo stadio, ma è chiaro che questo compromesso delude le nostre aspettative e, ancora più importante, è lontano da cio’ che è necessario per proteggere il settore manifatturiero, vitale per l’Europa, e  coloro che vi lavorano”.

 
* Nota per i giornalisti:

In base alla regola del dazio inferiore, le autorità impongono dazi a un livello inferiore del margine di dumping se tale livello è adeguato a rimuovere il danno. Non è un obbligo dell’Organizzazione mondiale del commercio.