Durante la votazione congiunta della Commissione Cultura e Istruzione e della Commissione Occupazione e Affari sociali del Parlamento europeo, i Socialisti e Democratici hanno guidato la maggioranza chiedendo alla Commissione europea di presentare una proposta per migliorare la situazione sociale e professionale degli artisti e dei lavoratori dei settori culturali e creativi.

I S&D hanno convinto gli altri gruppi politici della necessità di porre fine alla precarietà, all’imprevedibilità dei redditi e alla debole o, in alcuni casi, del tutto assente copertura previdenziale per gli artisti. Secondo il Gruppo S&D, questo sarà possibile a livello europeo solo quando ci sarà un quadro normativo consolidato che garantisca ai lavoratori dei settori culturali e creativi un accesso equo ai diritti sociali in tutta l’UE.

Domènec Ruiz Devesa, eurodeputato S&D e negoziatore del Parlamento europeo sulla questione all’interno della Commissione Cultura e Istruzione del PE, ha dichiarato:

“La cultura è al centro dell’identità europea: è ciò che mantiene viva la diversità e l’identità della nostra Unione. Lo dobbiamo ai nostri artisti e a tutti coloro che lavorano nei settori culturali e creativi (SCC). Il livello di precarietà nel settore è stato disastroso per anni, ma la crisi di Covid-19 ha dimostrato che la situazione per i professionisti dei settori creativi e culturali è semplicemente insostenibile.”

“Noi, Socialisti e Democratici, riteniamo che sia giunto il momento di prendere provvedimenti e lo facciamo con la relazione di iniziativa legislativa che abbiamo adottato oggi. Nessuno dovrebbe lavorare in condizioni precarie e questo deve valere per tutti i lavoratori, senza eccezioni. Per questo motivo, chiediamo alla Commissione europea di proporre strumenti legislativi per far uscire i settori culturali e creativi dalla zona grigia della politica sociale in Europa.”

“Il nostro Gruppo chiede da tempo l’introduzione della condizionalità sociale in tutti gli strumenti finanziari dell’UE. Ciò significa che i finanziamenti dell’UE saranno disponibili solo per quei progetti in cui i diritti sociali degli artisti e dei professionisti della cultura siano pienamente rispettati.”

“Riteniamo inoltre che la pratica abusiva dei contratti di buyout (i contratti con cessione totale dei diritti) debba cessare. Il nostro Gruppo ritiene che una migliore mobilità degli artisti europei sarà possibile solo se la futura legislazione dell’UE includerà disposizioni che garantiscano che i loro contratti rispettino pienamente tutti gli obblighi lavorativi e previdenziali previsti dal diritto dell’Unione e nazionale o dai contratti collettivi.”

Daniela Rondinelli, eurodeputata S&D e negoziatrice sulla questione all’interno della Commissione Occupazione e Affari sociali del Parlamento europeo, ha dichiarato:

“Discontinuità, precarietà, povertà, mancanza di previdenza sociale. Gli artisti e i lavoratori creativi professionisti sono altamente vulnerabili alle violazioni dei diritti. Oggi, in seno alla Commissione Occupazione e Affari sociali, abbiamo votato un parere d’iniziativa per dare risposte concrete agli artisti e a tutti i lavoratori dei settori culturali e creativi.”

“Con questa risoluzione vogliamo ribadire la necessità di salari giusti e adeguati, che devono essere proporzionati e appropriati ai livelli di istruzione, alle competenze e all’esperienza professionale. Inoltre, è molto importante che ogni Stato membro dell’UE assicuri il massimo livello di copertura della contrattazione collettiva e disposizioni che garantiscano le tutele sociali.”

“Come Socialisti e Democratici, crediamo che l’Unione europea debba fare un passo avanti nella costruzione di una forte dimensione sociale. Anche oggi abbiamo dato un segnale importante per un maggiore impegno nel rafforzare le condizioni di lavoro degli artisti e dei lavoratori creativi attraverso un atto legislativo europeo vincolante.”

“Un maggiore sostegno finanziario al comparto, più investimenti nella riqualificazione, programmi di apprendimento permanente e meccanismi strutturali adeguati per sostenere le pari opportunità per tutti i lavoratori europei sono tutte priorità che siamo riusciti a includere nel testo, approvato oggi a larga maggioranza.”

“Inoltre, crediamo fermamente che le cooperative culturali e le organizzazioni autogestite rappresentino forme innovative di associazione in grado di tutelare tutti i lavoratori. Per questo motivo, ho insistito non solo sul riconoscimento della necessità di un maggiore sostegno alle cooperative, ma anche di un riconoscimento paritario, in modo che le loro specificità siano prese in considerazione quando vengono proposte iniziative. Questo garantirà una maggiore trasparenza e la loro piena partecipazione ai processi decisionali.”

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