I Socialisti e Democratici sono la voce dominante nel Parlamento europeo nel lanciare il messaggio che i diritti dei bambini devono essere posti al centro delle politiche dell’Unione europea. La settimana scorsa il Parlamento ha festeggiato il 30° anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del bambino, ma gli eurodeputati S&D vogliono assicurarsi che la convenzione che conta il maggior numero di ratifiche al mondo, sia posta realmente in pratica. Il Gruppo S&D sta chiedendo anche misure aggiuntive, quale ad esempio la nomina di un Rappresentante dedicato esclusivamente a garantire che i diritti dei bambini, e in particolare di quelli più vulnerabili, siano pienamente rispettati.

Caterina Chinnici, correlatrice S&D sulla risoluzione, ha dichiarato:                                                                               

“La Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del bambino è il trattato internazionale sui diritti umani ratificato dal maggior numero di stati, ma non siamo ancora in grado di dare certa e piena protezione ai diritti dei bambini in Europa e nel mondo. Vi sono ancora troppi minori vittime di abuso e sfruttamento. Milioni di bambini sono a rischio povertà ed esclusione sociale.

“Il 30° anniversario della Convenzione non è solo un’occasione per mettersi attorno a un tavolo e parlare delle criticità della condizione infantile, ma deve essere anche un momento per cambiare in meglio la vita dei bambini. Il Gruppo S&D conduce la lotta per la Garanzia del bambino, un elemento cruciale del Pilastro sociale europeo per aggredire la povertà infantile e la marginalizzazione. Se da un lato ci dobbiamo occupare dell’esclusione sociale, vogliamo anche assistere alla creazione di un Centro europeo per la protezione dei bambini e l’istituzione di una figura di Rappresentante dei loro diritti, che garantisca che nessun bambino in Europa sia lasciato indietro.

Bettina Vollath, correlatrice S&D sulla risoluzione, ha poi aggiunto:

“L’Europa deve fungere da esempio in quanto a protezione dell’infanzia. Considerati i numerosi strumenti disponibili per proteggere i bambini in Europa contro gli abusi sessuali e lo sfruttamento, per difendere i diritti delle vittime o per combattere la povertà infantile, per noi ora la priorità in cima alla lista è assicurarci che queste misure di protezione si traducano in realtà e non rimangano lettera morta su un pezzo di carta.

“Dobbiamo agire d’urgenza all’interno dell’Ue per farci carico della situazione dei minori più vulnerabili della nostra società. Se posti di fronte a sfide come la guerra o i cambiamenti climatici, spesso i bambini non hanno alcuna possibilità di cavarsela. Nel mondo 30 milioni di bambini hanno intrapreso un percorso di migrazione oltre i confini del proprio Paese di residenza o sono stati sfollati. Un terzo tra rifugiati e migranti arrivati in Europa sono minori, molti di loro non accompagnati. Attualmente vi sono circa 4000 minori non accompagnati in Grecia, in condizioni precarie e sottoposti a trattamenti umilianti protratti. Non crediamo sia troppo chiedere semplicemente che i diritti dei bambini siano rispettati, soprattutto di quelli che hanno avuto un inizio della propria vita più duro e difficile e che corrono un rischio di essere lasciati indietro, molto maggiore di altri più fortunati”.