InvestEU, uno dei programmi di punta del Gruppo S&D per i prossimi sette anni, oggi è stato adottato dal Parlamento europeo. Con più di 26,1 miliardi di euro da spendere in infrastrutture sostenibili, innovazione e digitalizzazione, piccole e medie imprese, sviluppo di competenze, ora gli investitori potranno chiedere finanziamenti fino a 400 miliardi in questi settori, nell’ambito di un ambizioso programma per il futuro dell’Ue.

Irene Tinagli, eurodeputata S&D e negoziatrice su questo tema, ha dichiarato:

“InvestEU è uno strumento molto importante per sostenere gli investimenti a medio-lungo termine in ricerca, innovazione e infrastruttura sociale. La sinergia col Fondo per la ripresa e resilienza, renderà più efficace il suo contributo alla fase di ripresa post-COVID, grazie alla possibilità di sostenere la capitalizzazione delle PMI.

Eider Gradiazabal, eurodeputata S&D, portavoce in materia di bilancio e relatrice ombra sul file, ha commentato:

“Il nuovo strumento Ue per stimolare gli investimenti per i prossimi sette anni è quanto mai necessario in questa crisi: un bilancio robusto allineato ai precedenti accordi di bilancio e con la capacità di sostenere la capitalizzazione delle imprese colpite dal COVID-19. È il momento di lanciarlo”.

Jonás Fernández, eurodeputato S&D, portavoce per gli affari economici, ha aggiunto:

“L’adozione di InvestEU è una notizia grandiosa, perché significa che gli investimenti destinati a sostenere le imprese europee, soprattutto le piccole e medie, saranno presto disponibili. Questo meccanismo di sostegno degli investimenti è cruciale per favorire la ripresa economica in tutta l’Unione e stimolare la creazione di posti di lavoro di qualità, digitalizzazione, infrastrutture sostenibili, innovazione, ricerca e sviluppo di compagnie strategiche.

“Sotto l’egida di InvestEU, i progetti realizzati nelle regioni in transizione godranno di un trattamento preferenziale, concretizzando così il secondo pilastro del Meccanismo per una giusta transizione. È un passo essenziale per tutte le regioni Ue che saranno costrette a modificare la propria struttura produttiva e industriale per aderire agli obiettivi di decarbonizzazione fissati dal Green Deal europeo”.

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