Durante il dibattito di oggi in Parlamento europeo, i Socialisti e Democratici hanno condannato fermamente l’intervento militare turco contro le forze curde in Siria nord-occidentale, e lanciato un appello ad Ankara per uno stop immediato e permanente delle operazioni.

L’accordo raggiunto ieri tra Russia e Turchia legittima l’invasione turca in un’area di trentadue chilometri lungo il confine siriano e il respingimento di due milioni di rifugiati. Tutto ciò rappresenta una grave violazione dei più basilari principi delle leggi internazionali umanitarie e per i rifugiati.

Il Gruppo S&D domani voterà a favore di una risoluzione che chiede l’embargo di armi alla Turchia, una serie di sanzioni mirate, comprese delle misure economiche, e il divieto di concessione dei visti ai funzionari responsabili d’abusi e violazioni dei diritti umani. Il Gruppo S&D è riuscito a far inserire nel testo, la richiesta all’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche affinché apra un’inchiesta sul possibile utilizzo di fosforo bianco da parte delle forze turche, e di preparare un piano d’emergenza contro la rinascita dell’ISIS.

Kati Piri, vicepresidente S&D responsabile per gli Affari esteri, ha dichiarato:

“Le dichiarazioni e le giustificazioni degli attacchi con lo scopo di creare una zona sicura si sono rivelate fasulle: di fatto, si è creata una zona di guerra e le operazioni si sono tradotte nell’invasione del nord-est della Siria. Il cinico ritiro delle forze statunitensi ha lasciato campo libero a Putin, Assad, Turchia, Iran e ISIS, messo in pericolo i cittadini del nord-est della Siria e posto in profonda discussione la credibilità dell’Occidente”.

“Dall’inizio delle operazioni più di duecento civili e seicento combattenti curdi sono stati uccisi e più di 300.000 civili sono stati costretti ad abbandonare le proprie abitazioni e ora sono in fuga e senza dimora. Le ultime relazioni riportano il presunto utilizzo del fosforo bianco contro i civili in violazione della Convenzione di Ginevra. L’esecuzione sommaria della politica curda Hevrin Khalaf, una delle tante donne coraggiose del nord-est della Siria, è un ignobile oltraggio. Tutti i responsabili di quest’azione deplorevole devono essere perseguiti. I curdi devono rientrare in ogni futura discussione sulla Costituzione siriana”.

Tonino Picula, eurodeputato S&D e coordinatore per gli Affari esteri, ha poi aggiunto:

“Il nuovo accordo raggiunto da Putin ed Erdogan, che viene dopo la scadenza dell’accordo tra Stati Uniti e Turchia, è inaccettabile. Non considera la popolazione locale e lascia totalmente scoperti i combattenti curdi ai quali invece dovremmo mostrare tutta la nostra gratitudine per il loro coinvolgimento e il loro impegno contro i gruppi estremisti dello Stato Islamico.

“Se l’Ue vuole imporsi come un attore globale credibile, non possiamo rimanere osservatori passivi davanti alla conclusione di questi accordi. L’Ue deve usare tutti gli strumenti disponibili per esercitare pressione su Ankara. I Socialisti e Democratici sostengono l’intero pacchetto di sanzioni contro la Turchia, comprese quelle economiche, ed esortano l’embargo totale a livello europeo delle esportazioni di armi verso la Turchia. Vogliamo anche che gli stati membri dell’Unione preparino un piano di emergenza per affrontare la minaccia di un possibile ritorno dei foreign fighter di Daesh”.

 

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