I Socialisti e Democratici chiedono più trasparenza, democrazia, coinvolgimento, coordinamento e controllo sulla spesa dei soldi europei del Dispositivo di ripresa e resilienza. Il Gruppo S&D crede fermamente che questo inedito strumento di solidarietà debba essere focalizzato sui più vulnerabili, sulle famiglie a basso reddito e sulle piccole e medie imprese.

Il Gruppo S&D sottolinea che il rispetto dello Stato di diritto deve essere un requisito essenziale per avere accesso a questo storico fondo di ripresa concepito per mitigare le conseguenze economiche e sociali della pandemia Covid-19. S&D chiede alla Commissione europea di assicurarsi che i fondi vadano direttamente a coloro che ne hanno bisogno.

Eider Gardiazabal Rubial, eurodeputata e relatrice S&D in commissione bilancio sull’implementazione dei piani di ripresa, ha dichiarato:

“Il nostro gruppo è convinto che il Dispositivo di ripresa e resilienza debba contribuire alla coesione sociale nell’Unione europea con un occhio di riguardo ai giovani. Non è solo una questione di soldi, questo è solo uno strumento; lo scopo è non perdere un’altra generazione nell’Unione europea. Le misure d’austerità utilizzate dai partiti e dai governi dell’ala destra circa dieci anni fa causarono danni a sufficienza per i giovani in Europa. Non dobbiamo ripetere lo stesso errore nello spendere il dispositivo.

“I cittadini e le imprese sono stati colpiti duramente dal Covid e di recente dalle conseguenze della guerra in Ucraina. Con questo scenario i fondi per la ripresa sono cruciali per rimettere in carreggiata le nostre economie, per ammortizzare l’impatto negativo sulle famiglie e garantire che i soldi siano spesi in modo trasparente. Lo Stato di diritto non deve mai essere uno slogan ma una realtà senza compromessi”.

Costas Mavrides, eurodeputato e relatore ombra S&D in commissione affari economici sull’implementazione dei piani di ripresa, ha commentato:

“Il fondo per la ripresa è uno strumento di solidarietà che non ha precedenti e la risposta unitaria dell’Ue alla pandemia, ma la sua utilità dipenderà da come sarà implementato per ottenere il massimo risultato. Le lezioni ricevute dovrebbero ispirare una riforma del sistema di governance dell’economia europea in un’ottica di trasparenza, democrazia, coinvolgimento, coordinamento e controllo.

“Ora siamo alle prese con una poderosa crisi energetica a causa dell’attacco russo all’Ucraina e all’effetto boomerang delle sanzioni. È importante continuare con un’implementazione tempestiva del fondo di ripresa e con gli investimenti nelle risorse energetiche interne all’Ue per raggiungere un miglior grado di autonomia e sicurezza energetica. Tuttavia, il fondo per la ripresa così com’è stato progettato originariamente non è sufficiente. I cittadini attendono simili e decisive iniziative di solidarietà per affrontare le ripercussioni socio-economiche della guerra. L’Ue ha bisogno di uno strumento permanente per rispondere prontamente ed efficacemente alle future crisi e costruire un’economia resiliente. Diversamente, i costi sociali ed economici aumenteranno e la rabbia dei cittadini sarà la risposta alla nostra inerzia”.

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