Nel dibattito odierno in sessione plenaria, i Socialisti e Democratici hanno condannato con fermezza il tentato omicidio di Alexei Navalny, fortemente critico nei confronti del Cremlino. Il Gruppo S&D giovedì appoggerà una risoluzione con la quale si richiede una reazione decisa dell’Ue e un’inchiesta internazionale sul caso.

Kati Piri, vicepresidente S&D responsabile per gli affari esteri e negoziatrice della risoluzione sul caso Navalny, ha dichiarato:

“L’avvelenamento di Navalny è solo l’ultimo di una lunga scia di omicidi e tentati omicidi ai danni di oppositori del Cremlino e di difensori dei diritti umani, verificatisi negli ultimi anni. Il nervino utilizzato per il tentato omicidio di Navalny è materiale accessibile solo ai servizi militari e ai servizi segreti russi. Il governo russo ha quindi una chiara responsabilità politica.

“L’attentato alla vita di Navalny è stato un tentativo di mettere a tacere colui che ha posto in evidenza in modo consistente la corruzione all’interno del Cremlino e un messaggio agghiacciante a tutti gli altri critici del governo russo.

“Ora l’Unione europea deve inviare un messaggio altrettanto forte alla Russia, nel quale chiarisca che non lascerà mai che crimini di questa gravità passino inosservati e che, la settimana prossima, il Consiglio degli affari esteri Ue vaglierà un ventaglio di possibili sanzioni, comprese misure restrittive che vadano oltre il divieto di viaggi e il congelamento dei patrimoni di singoli individui.

“Alla luce di questa grave violazione della legge internazionale, data dall’impiego di un agente chimico nervino per assassinare un influente leader anticorruzione, accogliamo positivamente la prontezza del governo tedesco nel riconsiderare il proprio sostegno al Nord Stream 2”.

 

Tonino Picula, europarlamentare e coordinatore S&D in commissione affari esteri del Parlamento europeo, ha aggiunto:

 

“Dopo il lavoro svolto dai laboratori tedeschi, ora i team francesi e svedesi hanno fornito prove che Alexei Navalny è andato molto vicino alla morte in seguito all’avvelenamento da Novichok, un agente chimico nervino ad uso militare. Questa è una terribile violazione della Convenzione sulle armi chimiche, di cui la Russia è sottoscrittrice, e si prefigura quindi la violazione della legge internazionale. Noi chiediamo che sia fatta piena luce sulle circostanze di questo crimine”.

“Il governo russo ha il dovere di condurre un’inchiesta esaustiva su questo spinoso caso. Le autorità russe dovranno anche prendere parte a un’inchiesta internazionale imparziale condotta dall’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW).

“Infine, lanciamo un appello agli stati membri affinché elaborino una nuova strategia nei confronti della Russia fondata su principi precisi e posizioni molto ferme, il cui nucleo essenziale deve essere il rispetto della legge internazionale e dei diritti umani”.

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