Tutte le atrocità riportate dai media della guerra russa contro l’Ucraina, che comprendono anche casi di violenza sessuale sui bambini, devono essere punite. S&D assume una posizione netta in attesa dell’adozione della risoluzione del Parlamento europeo prevista per oggi, sulla lotta all’impunità dei crimini di guerra in Ucraina.

Come sottolineato dal Gruppo S&D, la portata reale dei crimini di guerra sarà probabilmente più ampia di quanto sia stato documentato fino a oggi. In Ucraina sono state aperte almeno 9300 inchieste e sono stati identificati centinaia di sospetti responsabili di nazionalità russa per crimini di guerra. Questo implica una reazione internazionale univoca e coordinata con tutti i mezzi disponibili, compreso un tribunale internazionale speciale chiamato a indagare sul crimine di aggressione contro l’Ucraina.

Per sostenere gli sforzi nazionali e internazionali, il prolungamento del mandato dell’Agenzia europea per la cooperazione in materia di giustizia internazionale (Eurojust) è quanto mai opportuno e tempestivo. Un mandato con maggiori strumenti darà all’agenzia la capacità di analizzare, archiviare e condividere prove di crimini di guerra, che le consentirà di contribuire alle inchieste e alle attività delle autorità deputate a questi crimini internazionali. Nell’ambito di una procedura urgente, il voto per emendare il regolamento di Eurojust si terrà durante la mini sessione plenaria di oggi, dopo la quale i governi Ue del Consiglio saranno chiamati a firmare l’accordo il prima possibile.

Maria Arena, negoziatrice S&D della risoluzione sulla lotta contro l’impunità dei crimini di guerra in Ucraina e presidente della sottocommissione sui diritti umani del Parlamento europeo, ha commentato:

“I Socialisti e Democratici hanno espresso il loro pieno sostegno alle indagini sulle accuse di crimini di guerra e contro l’umanità in Ucraina, in fase di svolgimento da parte della Corte penale internazionale. È altrettanto importante rafforzare il coordinamento internazionale nella lotta contro l’impunità per i crimini di guerra in Ucraina per garantire una raccolta efficiente delle prove e lo svolgimento delle indagini. Affinché nessun reato resti impunito chiediamo anche l’istituzione di un tribunale internazionale speciale che si occupi d’indagare sul reato di aggressione contro l’Ucraina a carico dei leader politici russi, delle alte sfere militari e dei mandatari; è necessario perché il crimine di aggressione in questo caso non rientra sotto la giurisdizione della Corte penale internazionale ed è essenziale garantire che il tribunale  creato ad hoc per il crimine di aggressione contro l’Ucraina operi sotto l’ala della Nazioni Unite. A questo scopo, chiediamo anche agli stati membri Ue di usare in modo efficace il principio della giurisdizione internazionale, contro ogni forma d’impunità dei criminali di guerra. Questo principio assegna a uno stato la giurisdizione su crimini contro la legge internazionale anche quando i crimini non sono accaduti sul suo territorio, o le vittime o i responsabili non sono suoi cittadini”.

Juan Fernando López Aguilar, presidente S&D della commissione libertà civili, giustizia e affari interni e relatore per l’emendamento del mandato di Eurojust, ha spiegato:

“Gli sforzi nazioni e internazionali per investigare i terribili crimini di guerra in Ucraina sono in atto. A livello Ue non c’è tempo da perdere nella raccolta e nell’archiviazione delle prove per documentare e aprire un caso di aggressione russa all’Ucraina. La Corte penale internazionale ha detto che potrebbe trattarsi dell’inchiesta su crimini di guerra mai condotta e noi vorremmo fare la nostra parte. Dando il nostro contributo su un nuovo mandato per Eurojust per raccogliere e archiviare le evidenze di crimini di guerra e contro l’umanità, abbiamo dato all’Ue uno strumento per aiutare a portare i responsabili davanti alla giustizia. Abbiamo lavorato giorno e notte la settimana scorsa per aggiornare le regole che governano Eurojust affinché fosse pronta per sostenere i governi Ue e la Corte penale internazionale il prima possibile nella lotta contro gli eccidi e i crimini di guerra. Per prevenire qualsiasi possibile ritardo, i governi Ue hanno già espresso la propria disponibilità a firmare i cambiamenti proposti e in qualità di colegislatore, dovevamo e dobbiamo agire rapidamente”.

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