La presidente dei Socialisti e Democratici, Iratxe García, esprime la propria delusione al Consiglio europeo per la mancanza di ambizione e prospettiva europea nei negoziati sul bilancio pluriennale 2021-2027. I leader sembrano ossessionati dal risparmiare a livello nazionale, ma stanno perdendo di vista il progetto d’insieme. L’incapacità di trovare un punto d’incontro mette a repentaglio tanto i progetti già esistenti, quanto quelli futuri, ma rivela anche profonde differenze di prospettiva fra i diversi stati membri.

Lo stallo di oggi non fa ben sperare per i prossimi negoziati. Di certo mostra la mancanza di un approccio progressista da parte del Consiglio.

Il Parlamento europeo era pronto ad aprire i negoziati già nel novembre 2018. I gruppi politici dell’Assemblea non sono disposti ad accettare la proposta del Consiglio solo perché messi alle strette da questioni di tempo.

Iratxe García, leader del Gruppo S&D, ha dichiarato:

“Sono molto preoccupata di quanto ho visto del dibattito in Consiglio, e non sto parlando solamente delle percentuali del PIL: ciò che mi preoccupa maggiormente è la miopia, la mancanza di una visione europea, di fiducia nel nostro progetto comune e di ambizione nel portare avanti l’agenda.

“Si tratta di credere nell’idea che, agendo di concerto, possiamo raggiungere migliori risultati. Mi auguro che il Consiglio lo capisca. È fondamentale che alcuni stati membri escano da una logica che vede l’Ue da una parte e gli stati membri dall’altra: non c’è opposizione, gli stati membri sono il cuore di questo progetto comune, lo sono sempre stato.

“I Paesi che rientrano fra i contributori netti dell’Unione sono anche coloro che traggono maggior beneficio dal mercato unico. Il nostro processo d’integrazione crea nuove dinamiche economiche, ma devono essere sostenute e accompagnate da meccanismi solidaristici. Non si tratta di beneficienza, è un sistema che, o funziona ed è al servizio di tutti, o non funziona per nessuno.

“Non possiamo accettare la proposta del Consiglio, perché ci sarebbero alcuni Paesi che ne uscirebbero perdenti. Certo, noi vogliamo combattere i cambiamenti climatici e condurre una trasformazione digitale, ma non possiamo accettare che siano i più vulnerabili a farsi carico delle spese.

“Non vogliamo creare nuove disuguaglianze. Il bilancio Ue deve essere impiegato per creare nuove opportunità e ridurre le disuguaglianze esistenti.

“Siamo tutti d’accordo sull’agenda per il futuro, ma vogliamo garantire che, in questa transizione, nessuno sia lasciato indietro o ai margini. Non accetteremo programmi che mettano in discussione le opportunità create per i giovani, come i programmi per l’occupazione giovanile, la ricerca, l’Erasmus e la Garanzia del bambino”.

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