Il Gruppo S&D accoglie positivamente il nuovo Patto su migrazioni e asilo della Commissione europea fondato sulla solidarietà, lungamente atteso. Il testo contiene l’impegno a porre fine alle soluzioni tampone in materia di migrazione e asilo e a riconsiderare il Regolamento di Dublino.

Tuttavia, gli eurodeputati S&D nutrono preoccupazione per la mancanza, nella nuova proposta, di un meccanismo obbligatorio permanente di redistribuzione che garantisca che tutti gli stati membri si assumano la propria parte di responsabilità.

Kati Piri, vicepresidente S&D responsabile per le migrazioni, ha dichiarato:

“Siamo lieti di vedere finalmente sul tavolo delle proposte per un nuovo Patto su migrazioni e asilo. Per anni i governi hanno bloccato le necessarie riforme, il che si è tradotto in una serie interminabile di misure e soluzioni tampone. Il terribile episodio di Moria nelle ultime settimane ha reso la necessità di avanzare nuove proposte sostenibili ancor più urgente.

“Se è positivo vedere che la Commissione vuole un Patto fondato sulla solidarietà, dobbiamo essere chiari sulle nostre intenzioni. Per il Gruppo S&D, la solidarietà non è solo una questione di sostegno agli stati membri, ma un principio di aiuto delle persone che versano in condizioni disperate di necessità. Non possiamo voltare le spalle alle persone vulnerabili e abbiamo bisogno che gli stati membri si assumano le proprie responsabilità.

“Affinché il nuovo Patto su migrazioni e asilo sia realmente risolutivo, deve contenere un meccanismo obbligatorio permanente di redistribuzione. Questo è l’unico modo per migliorare la situazione sul campo e la fiducia reciproca tra gli stati membri.

“Osserveremo attentamente la proposta della Commissione ma siamo stati chiari su quale sia lo scopo del nuovo patto: affermare il diritto individuale d’asilo nell’Ue e garantire un meccanismo obbligatorio attraverso il quale distribuire i rifugiati e le responsabilità in modo equilibrato tra gli stati membri”.

Birgit Sippel, portavoce S&D su libertà civili, giustizia e affari interni, ha commentato:

“Se vogliamo che al centro del nuovo Patto su migrazioni e asilo della Commissione vi sia la solidarietà, dobbiamo dare maggiore e giusto sostegno agli stati ai confini esterni dell’Ue, ma anche salvaguardare i diritti fondamentali delle persone alla ricerca di protezione. Le nuove proposte della Commissione, allo stato attuale, non garantiscono una vera solidarietà

“Con pochi stati costretti a gestire la maggior parte degli arrivi come per esempio Grecia, Malta e Cipro, il sistema è ben lungi dall’essere giusto e sostenibile. Tuttavia, le nuove proposte fanno riferimento alla solidarietà solo in situazioni specifiche, o diciamo in circostanze eccezionali: ma la solidarietà deve essere la regola, non l’eccezione. Il nuovo concetto ‘maggiori finanziamenti per maggiori rischi’ può rivelarsi contraddittorio e minare l’idea autentica di solidarietà europea; nel peggiore dei casi si può tradurre in una divisione nelle politiche europee, con alcuni Paesi che si assumono la propria parte di responsabilità e altri che preferiscono sfuggire alle proprie.

“Il nuovo Patto lascia molte questioni aperte su cosa accada alle persone ai confini esterni. La detenzione dei migranti non appena raggiungono i confini esterni dell’Ue, così come accade a Moria, deve finire. Abbiamo bisogno di più chiarezza da parte della Commissione e garanzie che le persone non trascorreranno mesi in stato di detenzione dovendo seguire procedure di asilo diverse”.

Eurodeputati coinvolti
Coordinatrice
Germania