I Socialisti e Democratici salutano l’accordo tra l’Europarlamento e i governi Ue per garantire che le imprese siano più trasparenti sul proprio impatto ambientale e sociale. L’accordo raggiunto martedì notte sulla Direttiva relativa alla comunicazione societaria sulla sostenibilità (CRSD, Corporate Sustainability Reporting Directive) introdurrà un unico pacchetto di standard d’informativa obbligatoria per tutte le grandi imprese Ue e non-Ue, e per le piccole e medie imprese quotate.  Le aziende non dovranno solo rendere pubblica l’informazione che riguarda la propria situazione finanziaria, ma anche gli sforzi messi in atto per ridurre le emissioni di CO2, per essere più sostenibili e proteggere la biodiversità; dovranno anche pubblicare informazioni più dettagliate sulle proprie politiche d’occupazione – come gli obiettivi per aumentare la parità di genere e la diversità – e sul grado di cooperazione con le organizzazioni sindacali.

Lara Wolters, negoziatrice S&D della Direttiva sulla comunicazione societaria sulla sostenibilità, ha dichiarato:

“Le regole attuali d’informativa per le imprese sono al di sotto degli standard. Oggi per soddisfare i criteri di rendicontazione le imprese devono solo fornire informazioni minime su come si organizzano per raggiungere gli standard di sostenibilità, e non è semplice richiamarle alle proprie responsabilità. In materia di standard ambientali e sociali non c’è più spazio per i bugiardi. Le nuove regole faranno sì che le imprese debbano essere più trasparenti e rendicontino tutte allo stesso modo. Quando parlano delle proprie referenze ambientali le imprese si riempiono la bocca di belle parole, ma ora sarà più semplice sapere chi le traduce in fatti concreti e chi invece getta solo fumo negli occhi”.

Note:

Nell’aprile 2021 la Commissione adottò una proposta per una Direttiva sulla comunicazione societaria sulla sostenibilità per emendare la Direttiva sull’informativa non finanziaria, che definisce gli obblighi per le grandi imprese a rendere note informazioni relative alla propria condotta in materia ambientale, sociale, di lavoro, di rispetto dei diritti umani, di anticorruzione e diversità di genere nei consigli di amministrazione. Rispetto alla proposta della Commissione di ampliare la portata della Direttiva, il Parlamento a marzo 2022 votò per criteri di rendicontazione e informativa persino più stringenti.

I risultati principali dei negoziati con il Consiglio sulla CRSD comprendono:

  • Nella direttiva sono state inserite anche le imprese non-Ue;
  • Le piccole e medie imprese sono state mantenute nel perimetro della direttiva;
  • I rappresentanti dei lavoratori avranno un ruolo maggiore nel processo d’informazione;
  • Le società dovranno essere trasparenti circa informazioni specifiche sui rischi e l’impatto delle proprie controllate;
  • Riguardo le revisioni della comunicazione in materia di sostenibilità sono state previste nuove misure con lo scopo di ridurre la concentrazione del mercato dei revisori;
  • Nell’ambito dell’accordo finale, come risultato degli emendamenti avanzati dal Gruppo S&D nella relazione del Parlamento, le società saranno obbligate a pubblicare informazioni in merito ai sistemi adottati per agganciare parte della retribuzione del management esecutivo agli obiettivi di sostenibilità;
  • L’EFRAG, l’ente europeo di normazione degli standard contabili, a cui la direttiva attribuisce un ruolo chiave, sarà finanziato in modo adeguato per garantirne l’indipendenza e sarà formato da una rappresentanza equilibrata di stakeholder. Il Parlamento sarà centrale nell’assicurare la responsabilità di quest’organo;
  • Gli standard di settore andranno definiti in considerazione dei rischi specifici e degli impatti tipici del settore.
Eurodeputati coinvolti
Membro
Paesi Bassi