In seguito all’adozione da parte del Consiglio della nuova lista delle giurisdizioni non cooperative ai fini fiscali, avvenuta nella giornata di oggi, il Gruppo S&D accoglie positivamente la decisione di aggiungere nuovi paradisi fiscali ritenuti non cooperativi: Isole Cayman, Palau, Panama e Seychelles. Si tratta certamente di un passo positivo nella giusta direzione. Tuttavia, non possiamo non evidenziare l’imbarazzante silenzio su alcuni Paesi europei che non rispettano i criteri in materia fiscale che l’Unione europea pretende da Paesi terzi.

Il coordinatore S&D in commissione ECON, Jonás Fernández, ha dichiarato:

“L’Unione europea deve essere trasparente e applicare le proprie norme innanzitutto in casa propria, prima di chiedere o pretendere che i Paesi terzi si allineino ai criteri Ue di giusta tassazione. Circa l’80% dei profitti trasferiti da attori economici con base negli stati membri Ue, vengono canalizzati verso o transitano attraverso altri stati membri, e l’elusione fiscale derivante dai flussi di denaro verso sei specifici stati membri, si traduce in 42,8 miliardi di mancato gettito fiscale negli altri 22 Paesi dell’Unione.

“Chiediamo con urgenza ai ministri delle finanze di farsi carico di questa enorme contraddizione, aprendo degli approfondimenti su quei Paesi, fuori e dentro l’Unione europea, che meritano di esser inseriti nella lista nera.

“I negoziati internazionali sulla tassazione digitale e un’aliquota minima effettiva per le società, richiedono anche l’aggiornamento dei criteri Ue, affinché le giurisdizioni che offrono condizioni fiscali eccessivamente vantaggiose siano incluse nella lista nera”.

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