Oltre 700mila passeggeri sono stati colpiti dalla cancellazione di 20mila voli da parte della compagnia aerea Ryanair. La maggior parte dei passeggeri non hanno diritto a rimborsi in base all’attuale Regolamento sui diritti dei passeggeri. Tale diritto si configura solo quando il volo viene cancellato a meno di 14 giorni dalla partenza.

 

Questa sera, il Parlamento europeo affronterà la questione con la Commissione Ue nel corso di un dibattito in plenaria. Il gruppo S&D chiede che la compagnia rispetti le regole Ue e che si chiarisca se l’attuale Regolamento sui diritti dei passeggeri sia sufficiente o vada migliorato.

Ismail Ertug, portavoce S&D sui trasporti, dichiara:


"Il modello di business di Ryanair solleva non poche questioni. La compagnia aerea rispetta le regole sui diritti dei passeggeri. E’ sufficiente per l’azienda irlandese chiarire i diritti dei loro clienti? I racconti dei viaggiatori suggeriscono ben altro. Siamo anche preoccupati per i lavoratori di Ryanair, dato che le cancellazioni condurranno a una enorme perdita per il personale, che viene pagato solo quando il volo parte.

 

"La compagnia aerea sembra voler trovare una via d’uscita da questa crisi che si è auto-inflitta a spese dei passeggeri e degli impiegati. La Commissione deve spiegare come intenda prevenire una cosi’ palese violazione dei diritti dei passeggeri e come intenda combattere i metodi dubbi e i modelli di business della compagnie low-cost per garantire sicurezza e buona condizioni di lavoro nel trasporto aereo europeo”.