Dopo il vertice Onu sul clima (COP22) che si è svolto a Marrakech la scorsa settimana, i deputati del Parlamento europeo discuteranno domani con i rappresentanti della Commissione e del Consiglio sulle azioni da intraprendere in merito.

Jo Leinen, portavoce S&D sulla COP 22 e co-presidente della delegazione del Parlamento europeo per il vertice Onu sul clima in Marocco, dichiara:

“L’impegno politico che è stato adottato nella Dichiarazione di Marrakech dà un forte segnale alla comunità internazionale affinché lavori unita verso un’economia a basso impatto di carbone.

“Spetta ora all’Ue assumere un ruolo guida e insieme con la Cina, unire le forze per portare avanti l’agenda di Parigi, a dispetto del possibile disimpegno dell’amministrazione Usa con Trump. Le economie europea e cinese dovrebbero usare il loro peso politico ed esprimere insieme tutto il potenziale delle tecnologie verdi. La diplomazia globale sul clima sarà sempre più importnate ne futuro e la Commissione europea e gli Stati membri devono impegnarsi al massimo con i governi, ma anche con le regioni, le ong e le imprese.

“Inoltre, l’Ue deve essere pronta ad innalzare l’asticella dei suoi target e dar vita a una strategia di lungo termine entro il 2018, quando i piani nazionali sul clima saranno valutati e adattati. Il gruppo S&S spinge da tempo per una riforma ambiziosa del Sistema di commercio delle emissioni e del Regolamento sulla cosiddetta ‘condivisione degli sforzi’, e attende con cautela le proposte sull’energia che la Commissione dovrebbe presentare nelle prossime settimane. L’Europa non puo’ permettersi di derogare agli obiettivi sul clima dell’accordo di Parigi fissando dei target minimi su rinnovabili e riduzione dei consumi energetici.

"Marrakech ha mandato un messaggio: il cammino verso un’economia ‘low carbon’ è irreversibile. Il Pacchetto invernale sull’energia non puo’ fallire e deve mettere l’Ue sulla giusta strada”.

La vicepresidente S&D per la sostenibilità, Kathleen Van Brempt, afferma:

“Il vertice di Marrakech sul clima dimostra che non si torna indietro sulla lotta globale contro i cambiamenti climatici. Se guardiamo all’impatto dell’elezione di Donald Trump sui negoziati Onu sul clima con quello dell’elezione di George Bush nel 2000, vediamo che c’è una grandissima differenza. Mentre nel 2000 alla Conferenza COP6 dell’Aja la comunità internazionale non riusci’ a trovare un accordo su come rendere operativo il protocollo di Kyoto, oggi assistiamo a una reazione forte e solida in favore di un’azione multilaterale a dispetto del possibile disimpegno degli Usa.

“Questa settimana il Parlamento ha discusso la politica di sicurezza europea. A tal proposito, noi dobbiamo essere consapevoli che evitare cambiamenti climatici disastrosi è anche una questione di sicurezza nazionale. L’azione sul clima offre grandi opportunità, poi, per una crescita più equa e sostenibile. L’Europa puo’ indicare la strada proponendo un modello alternativo e di successo rispetto a un’economia basata sul carbone”.

Eurodeputati coinvolti
Capo delegazione
Membro
Belgio