Le emissioni nel settore dell’aviazione ammontano al 3 per cento delle emissioni totali di gas serra e sono una delle fonti di CO2 più in rapida crescita. L’Unione europea ha provato a ridurre tali emissioni includendo il settore aereo all’interno dello Schema Ue di scambio di emissioni (l’Emissions Trading Scheme, EU ETS). Tuttavia, sono stati inclusi solo i voli all’interno dell’Ue e questo lascia aperto un preoccupante punto interrogativo sia sui voli internazionali che su quello che accadrà con il Regno Unito nel caso di una ‘hard Brexit’.

Oggi, il Parlamento europeo ha votato su un report che estende la cosiddetta esenzione  'stop the clock' (letterelmene, ‘ferma l’orologio’) per i voli internazionali, ma la limita al 2020, in attesa di una revisione della Commissione del CORSIA*. Il report include anche delle misure per proteggere l’integrità dell’ETS dell’Ue in caso di ‘hard Brexit’.


La portavoce S&D per il clima e l’ambiente, l’eurodeputata Miriam Dalli dichiara:

"L’Accordo di Parigi richiede azioni da parte di tutti i settori e quello dell’aviazione non fa eccezione.

"La riduzione delle emissioni e gli sforzi dei diversi settori industriali dell’Ue devono andare di pari passo. L’aviazione deve svilupparsi in un modo sostenibili, riducendo il suo carico sull’ambiente e contribuendo alla lotta globale contro il cambiamento climatico.

“E’ ora che l’Organizzazione internazionale di aviazione civile (l’ICAO) dimostri di essere un attore internazionale impegnato nell’adozione di efficaci misure climatiche che possano essere attuate dall’industria e che facciano realmente la differenza. E’ solo con la piena trasparenza che possiamo assicurare fiducia e completa affidabilità”.


Il portavoce S&D sull’ETS nell’aviazione, Seb Dance afferma:

“Ponendo un tempo limiti alle esenzioni dall’ETS per i volti internazionali, il Parlamento sta inviando un segnale forte all’ICAO. Se il CORSIA non sarà adeguato all’obiettivo di riduzione delle emissioni da parte dei voli internazionali, il Parlamento è pronto a far inserire i voli in partenza dall’Ue all’interno dell’ETS dell’Ue.

"Il Regno Unito è sempre stato un sostenitore forte dell’ETS dell’Ue e un governo razionale dovrebbe assicurare di restare a far parte del più grande mercato del mondo di CO2. Dato il caos generato dal governo britannico con i negoziati sulla Brexit, un mancato accordo sull’uscita dall’Ue sembra sempre più probabile”.

* Nota per la stampa

CORSIA (Carbon Offsetting and Reduction Scheme for International Aviation) è un piano compensativo che impegna le compagnie aeree ad acquistare crediti per una porzione di inquinamento superiore ai livelli del 2020 al fine di compensare la parte legata alla crescita futura. Il piano comincerà nel 2021 ma non sarà obbligatorio fino al 2027. A differenza dell’ETS, la misura non promuove la riduzione di emissioni dal momento che la sua “aspirazione” è solo quella della ‘crescita neutrale sotto il profilo delle emissioni a partire dai livelli del 2020”, consentendo una crescita illimitata nel settore e lasciando completamente irrisolta la questione delle emissioni al di sotto dei livelli del 2020.