L’audizione di Sylvie Goulard, Commissario designato, non ha convinto i membri del Gruppo S&D che chiederanno ulteriori chiarimenti.

Christel Schaldemose, portavoce del Gruppo S&D per il mercato interno, ha dichiarato:

“La nomina di Sylvie Goulard solleva ancora diversi dubbi. Ciò che ci mette in apprensione è la sua posizione riguardo un accertamento giudiziario a suo carico in Francia e dall’Ufficio europeo anti frode (OLAF), sul possibile impiego fittizio di un assistente parlamentare.

“Il caso sembra essere sufficientemente serio da averla portata alle dimissioni da ministro della Difesa in Francia. Se in qualità di Commissario si trovasse a dover affrontare un procedimento giudiziario, la sua posizione rischierebbe di indebolire tutta la Commissione. Noi desideriamo un Commissario dedito al 100%, totalmente concentrato sul lavoro da svolgere.

I vicepresidenti del Gruppo S&D responsabili rispettivamente per il mercato interno e la politica industriale, Biljana Borzan e Ismail Ertug, hanno poi aggiunto:

“Sylvie Goulard non è stata in grado di dare risposte specifiche. Potrebbe anche dipendere dal suo portafoglio di deleghe, che è troppo corposo.

“Dovrà promuovere il mercato unico, sviluppare una strategia di lungo periodo per l’industria europea, digitalizzazione compresa, e allo stesso tempo occuparsi di difesa, sicurezza, politica spaziale. E come se non bastasse, anche del settore audiovisuale. Potrà anche avere molta esperienza in politica europea, ma crediamo che vi sia davvero troppa carne al fuoco.

“Ci preoccupa la sua capacità di dare priorità ai tanti e diversi settori che formano il suo portafoglio, e potrebbe essere troppo oneroso coordinarsi e condurre le iniziative di tutti e tre gli obiettivi di sviluppo di cui è responsabile, in modo equilibrato. Nello specifico, desideriamo assicurarci che abbia la possibilità di dedicare il tempo necessario al settore audiovisuale, di bruciante attualità per via della digitalizzazione, nuovi player di mercato e un alto livello competizione.

“Per quanto riguarda la politica industriale, nutriamo dei dubbi sulla sua capacità di dare una svolta. Nel contenuto delle sue risposte scritte non abbiamo rintracciato niente di nuovo per superare la logica solistica dell’attuale Commissione. Vi sono ancora troppe iniziative che dipendono da diversi Commissari e non c’è stata una razionalizzazione sufficiente. Il rischio è che si resti invischiati nella normale amministrazione, mentre a noi serve un forte stimolo al cambiamento”.

Eurodeputati coinvolti
Capo delegazione
Vicepresidente
Croazia
Capo delegazione
Coordinatrice
Danimarca