Il Gruppo S&D accoglie positivamente il lavoro svolto oggi in sessione plenaria dal Parlamento europeo, con l'adozione del rapporto sulla revisione del regolamento in materia d’indagini condotte dall'OLAF (Ufficio europeo per la lotta antifrode) in collaborazione con la Procura europea, e sull'efficacia delle indagini dell'OLAF.

Il relatore ombra del Gruppo S&D, Arndt Kohn, ha dichiarato:

“Il terzo attacco alla trasparenza e alla reputazione del Parlamento europeo tentato dall'alleanza PPE - ECR - ENF (Partito popolare europeo – Gruppo dei conservatori e riformisti europei – Gruppo Europa delle nazioni e delle libertà) è stato neutralizzato.

“Dopo il voto contrario in commissione di Controllo dei bilanci (CONT) alla possibilità di accesso dell’OLAF agli uffici dei membri del Parlamento, e in seguito al tentativo di rimuovere la questione dall'ordine del giorno dell’assemblea riunita in plenaria, oggi l'alleanza PPE - ECR - ENF ha lanciato il suo terzo attacco contro la piena trasparenza del Parlamento, votando contro il diritto dell'OLAF a svolgere indagini su possibili minacce nei confronti del sistema finanziario europeo. Tutto questo mostra la vera natura di un’alleanza che si rivela sempre più pericolosa. Potenzialmente avrebbe potuto infliggere un colpo mortale alla credibilità e alla reputazione del parlamento.

“Siamo orgogliosi di aver guidato una maggioranza alternativa e aver approvato la proposta della Commissione che, grazie al nostro impegno, ora punta a definire i termini delle future relazioni e della collaborazione tra l'OLAF e la Procura europea (EPPO, European Public Persecutor Office); quest’ultima intraprenderà il proprio lavoro nel 2020. Era questo il vero scopo della revisione della normativa, e noi ce ne siamo fatti carico in un'ottica di responsabilità. Qualsiasi ritardo rischiava d'indebolire il livello di protezione degli interessi economici dell'UE e che la normativa fosse tenuta in ostaggio dall'alleanza PPE - ECR – ENF era inaccettabile. Come Socialisti e Democratici vogliamo dirlo forte e chiaro: nessun trattamento di favore per i membri del Parlamento europeo e i loro staff nel caso vi siano in gioco sospetti di frode. Chi non ha nulla da nascondere non ha neanche nulla da temere".

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