Oggi il Parlamento europeo ha approvato l’accordo finale raggiunto in precedenza con gli stati membri sulle misure per il rafforzamento dei diritti dei lavoratori più ricattabili dal punto di vista contrattuale, come quelli che lavorano a chiamata, col sistema dei voucher o per le piattaforme digitali. La nuova legge mira a limitare in modo significativo i cosiddetti contratti a zero ore; offrirà a 200 milioni di lavoratori in Europa condizioni di lavoro più trasparenti e prevedibili; garantirà ai lavoratori interessati da forme di occupazione atipiche, diritti specifici come orari di lavoro più prevedibili, rimborsi per lavori cancellati all’ultimo momento e il diritto di essere pagati per ogni momento di formazione venga loro richiesto di sostenere. 

Come Socialisti e Democratici diamo il benvenuto a queste forme di protezione per milioni di lavoratori europei, in particolare per le fasce più vulnerabili costrette a muoversi in contratti d’impiego atipici. Allo stesso tempo però, vorremmo rilanciare e chiediamo l’impostazione di una direttiva che escluda totalmente i contratti a zero ore in Europa. 

Javi López, europarlamentare S&D responsabile per la definizione di condizioni di lavoro più trasparenti e prevedibili, ha dichiarato: 

“Noi Socialisti e Democratici abbiamo lottato strenuamente per strappare nuove norme che miglioreranno le condizioni di lavoro e istituiranno nuovi diritti per milioni di lavoratori in tutta Europa, specialmente per coloro costretti a lavorare su contratti a breve termine, a chiamata o per i lavoratori delle piattaforme come Uber o Deliveroo.

 “D’ora in avanti, gli stati membri dovranno limitare i contratti a zero ore, in cui i lavoratori non hanno idea su quanti turni dovranno lavorare ogni settimana o quanto potranno guadagnare. I lavoratori con contratti a chiamata dovranno essere indennizzati nei casi in cui il datore di lavoro cancelli un impegno di lavoro all’ultimo momento. Alle compagnie sarà permesso di chiedere ai lavoratori di accettare contratti flessibili solo sulla base di un numero di ore di lavoro prestabilito e saranno tenute a comunicare i nuovi turni di lavoro in tempi ragionevoli. 

“Inoltre, gli stati membri dovranno intraprendere azioni concrete contro la pratica dei tirocini abusivi, come nei casi di aziende che obbligano i lavoratori a pagare per la propria formazione erogata dall’azienda stessa”. 

Agnes Jongerius, eurodeputata S&D e portavoce in materia di lavoro e affari sociali, ha aggiunto: 

“Non possiamo accettare un mercato del lavoro europeo che lascia milioni di lavoratori senza previdenza sociale, senza diritti sociali e anche senza prospettive di reddito garantite. Le persone meritano di avere una ragionevole certezza delle proprie entrate e delle ore che dovranno lavorare. Queste sono le basi minime per riuscire a costruirsi una vita. 

“In anni recenti abbiamo assistito alla flessibilizzazione del lavoro, e i contratti di lavoro atipici si sono moltiplicati. Dobbiamo porre fine a questo tipo di flessibilità che le compagnie utilizzano esclusivamente per tagliare costi. La flessibilità può essere positiva solo quando si traduce in un beneficio per i lavoratori”. 

“La nuova legge che abbiamo appena votato, rappresenta un inizio per tenere a freno le peggiori pratiche abusive. Fino a tre milioni di lavoratori impiegati con contratti atipici come quelli a zero ore, avranno più chiarezza e trasparenza e beneficeranno di nuovi diritti che porteranno alla definizione di condizioni di lavoro più prevedibili”.

Eurodeputati coinvolti
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Coordinatrice
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Membro
Spagna
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