L'audizione pubblica sullo scandalo degli Uber files, organizzata oggi alle 16:30 dalla commissione Occupazione del Parlamento europeo, ci ricorda ancora una volta che abbiamo urgentemente bisogno di una normativa ambiziosa per garantire la piena protezione dei lavoratori delle piattaforme. Sin dalle rivelazioni senza precedenti sulle pratiche abusive di Uber*, abbiamo insistito sul fatto che i lavoratori delle piattaforme debbano essere considerati dipendenti con tutti i diritti annessi. Garantire la protezione di tutti i lavoratori nell'era digitale è una delle maggiori sfide del nostro tempo.

I S&D hanno guidato la campagna per l'approvazione di leggi europee che proteggano meglio i lavoratori delle piattaforme. A seguito di una relazione d'iniziativa del Parlamento europeo, di cui è coautrice l’europarlamentare S&D Elisabetta Gualmini, nel dicembre 2021 la Commissione europea ha proposto una direttiva in tal senso.

Agnes Jongerius, portavoce S&D per l'occupazione e i diritti sociali, ha dichiarato:

"Le rivelazioni scioccanti sui metodi impiegati da Uber che di fatto calpestavano i diritti dei lavoratori per aumentare i propri profitti, ci hanno dolorosamente ricordato che dobbiamo intensificare gli sforzi per garantire i diritti di tutti i lavoratori delle piattaforme.

Uber ha spinto alcuni governi a deregolamentare i mercati e a creare una terza categoria di lavoratori: lavoratori autonomi senza diritti e senza libertà, alla mercé della piattaforma digitale.” L'azienda ha investito molto in un'aggressiva attività di lobbying a tutti i livelli e invito i miei colleghi di questo Parlamento a non cedere alle loro pressioni e a smettere di difendere i loro metodi di sfruttamento del lavoro. È scioccante vedere che, anche dopo lo scoppio dello scandalo, ci sono ancora europarlamentari e Stati membri che sono deliberatamente sostenitori dell'azienda di trasporti Uber.

In vista dell’audizione odierna su Uber, chiediamo ancora una volta un'azione urgente per proteggere i lavoratori delle piattaforme dallo sfruttamento da parte di aziende abusive. Siamo impegnati in questa battaglia.”

Elisabetta Gualmini, europarlamentare S&D e negoziatrice del Parlamento sulla direttiva sui lavoratori delle piattaforme, ha dichiarato:

"A causa dell'errata classificazione come lavoratori autonomi, i lavoratori delle piattaforme si vedono negati i diritti sociali di base e pagati con salari bassi, oltre a essere esposti a condizioni di lavoro precarie e pericolose. I S&D si battono affinché i lavoratori delle piattaforme siano considerati come dipendenti, ad eccezione di coloro che sono realmente autonomi. Vogliamo proteggere i lavoratori e naturalmente i buoni datori di lavoro.

La commissione Occupazione del Parlamento europeo voterà la mia relazione su una migliore protezione dei lavoratori delle piattaforme, alla fine di novembre. Questo voto metterà in evidenza se gli altri gruppi politici sostengono i lavoratori e i buoni datori di lavoro, o le piattaforme che stanno abusando delle opportunità dell'era digitale."

*Note:

A luglio, una fuga di notizie senza precedenti, durata più di 5 anni e composta da 124.000 documenti, ha messo in luce le pratiche eticamente discutibili di Uber. Oggi la commissione parlamentare Occupazione ascolterà il whistleblower Mark MacGann, ex responsabile delle politiche pubbliche di Uber, che ha denunciato i modelli commerciali abusivi dell'azienda.

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