I Socialisti e Democratici prendono posizione in merito all’ultimo piano d’azione della Commissione europea, col quale si propone di preparare l’Ue ad affrontare le varianti del coronavirus. S&D ribadisce la richiesta di maggior trasparenza come atto dovuto nella cornice della lotta comune contro la pandemia, accoglie positivamente l’iniziativa per garantire un miglior coordinamento dei test clinici e un’approvazione rapida dei vaccini più recenti e aggiornati, e chiede che si dedichi particolare attenzione alla capacità produttiva.

Le proposte della Commissione europea non potevano essere più tempestive, perché ora ci troviamo a dover gestire le varianti del virus, che possono profilare nuove minacce all’orizzonte dei nostri Paesi e dei nostri cittadini.

Il Gruppo S&D saluta la consegna di 150 milioni di dosi di vaccino Moderna in Europa, annunciata oggi e prevista per il terzo e quarto trimestre di quest’anno.

Heléne Fritzon, eurodeputata S&D e vicepresidente responsabile in materia di sanità, ha dichiarato:

“È evidente che la pandemia non è ancora superata e che dobbiamo cominciare oggi stesso a prepararci per le future sfide. Nonostante i vaccini già approvati e altri nuovi in via di approvazione dall’Agenzia europea del farmaco, la sfida è ancora immensa. Sussistono problemi sostanziali di disponibilità dei vaccini, dovuti a una produzione e a una distribuzione ancora insufficienti. Tuttavia, non possiamo permetterci di focalizzarci solo e unicamente sui problemi più immediati, dobbiamo anche guardare oltre.

“Dobbiamo gestire d’urgenza le nuove varianti, avere una supervisione migliore sugli stati membri nel complesso ed essere preparati a sviluppare nuovi vaccini e trattamenti: è imperativo per affrontare le sfide future meglio di quanto si stia facendo ora. Il Gruppo S&D esprime generale soddisfazione per l’iniziativa della Commissione, in particolare per un migliore e sistematico sequenziamento del genoma, un miglior coordinamento dei test clinici, il potenziamento della ricerca e un’approvazione più rapida dei vaccini più recenti. Noi sosteniamo l’idea di favorire la creazione di un meccanismo volontario di licenza che consenta ai proprietari delle tecnologie di conservare e controllare i propri diritti, ma allo stesso tempo di condividere i propri dati con un numero maggiore di produttori”.

Jytte Guteland, eurodeputata e portavoce S&D in materia ambientale, ha commentato:

“È positivo che la Commissione abbia dato ascolto alle richieste dei cittadini europei e del Gruppo S&D e abbia intrapreso azioni concrete per accelerare lo sviluppo e la produzione dei vaccini. Il tempo è essenziale. Condividiamo l’idea di aumentare il finanziamento della ricerca e ci aspettiamo che la Commissione proceda con la stessa tempestività per i piani di preparazione e risposta, attraverso la Preparazione alle emergenze sanitarie e l’Autorità di risposta, di cui è già stata presentata una proposta. Parallelamente a queste misure, l’Ue deve fare tutto il possibile per garantire un accesso giusto ed egualitario a trattamenti e vaccini efficaci, affinché nessuno resti indietro.

“Dobbiamo anche capire come cambiare o adeguare gli Accordi preliminari di acquisto per evitare, in futuro, i difetti o i limiti che stiamo osservando in questa fase. In sede di conclusione di nuovi accordi vi dovrebbe essere maggior trasparenza  per i cittadini e maggior attenzione alla capacità produttiva. A riguardo, siamo lieti che la Commissione abbia suggerito di creare un gruppo di contatto per fornire al Parlamento maggiori dettagli e tenerlo informato sui lavori di contrattazione con le compagnie farmaceutiche. Questo è un passo promettente verso una miglior trasparenza e ci aspettiamo che la Commissione compia maggiori sforzi per porre rimedio all’attuale mancanza di trasparenza”.

Dan Nica, eurodeputato S&D e portavoce del Gruppo su industria e ricerca, ha aggiunto.

“La comunicazione della Commissione è un primo passo per restituire una forte risposta strutturale, positiva in termini di autonomia strategica futura del nostro continente. Abbiamo garantito una prima fase di produzione dei vaccini, ma non è sufficiente. Le istituzioni europee e gli stati membri devono anticipare e prevedere possibili esigenze e adeguare la produzione dei vaccini alle future varianti. La crisi attuale ci ha reso consapevoli della nostra dipendenza, sia dal punto di vista tecnologico, sia industriale. Io insisto nel dire che dobbiamo ridurre la nostra dipendenza dalle materie prime e dai prodotti, e che la politica industriale Ue debba creare una propria capacità produttiva in settori e aree strategiche. Un primo risultato concreto dell’impegno Ue sono i vaccini, per questo noi spingiamo per investire in innovazione. Horizon Europe, il più ambizioso programma di ricerca al mondo, sarà cruciale, con novantacinque miliardi in sette anni.

“Noi chiediamo anche alla Commissione di garantire che le imprese adottino comportamenti corretti e onorino i propri impegni, ora che hanno ricevuto tutto il sostegno necessario per sviluppare e produrre i vaccini. Andrebbe previsto un cronoprogramma chiaro e un piano specifico su come accelerare la produzione e l’autonomia produttiva, per aumentare la distribuzione e raggiungere l’obiettivo del 70% di popolazione adulta vaccinata in estate.  Vi sono siti in Europa che andrebbero coinvolti in modo ottimizzare la produzione. Dobbiamo anche proseguire con la ricerca e preparare la risposta alle nuove varianti del virus, che rappresentano la sfida più imminente. Qualsiasi ritardo nelle vaccinazioni aumenta il rischio di mutazioni. Al centro della pandemia il dramma è umano, ma anche le soluzioni sono alla portata dell’uomo”.

Eurodeputati coinvolti
Capo delegazione
Vicepresidente
Svezia
Capo delegazione
Coordinatore
Romania
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