L’annuncio di oggi del ritiro della direttiva sul congedo di maternità è “un inaccettabile passo indietro per i diritti delle donne”, affermano gli eurodeputati S&D, che sollecitano la Commissione a presentare una nuova proposta legislativa per tutelare le lavoratrici in stato di gravidanza.
 
Marie Arena, portavoce S&D sui diritti delle donne e la parità di genere, ha affermato:

“La Commissione Juncker ha appena annunciato il ritiro della revisione della direttiva sul congedo di maternità, che mirava a migliorare la tutela delle donne in stato di gravidanza, delle neomamme e delle madri in fase di allattamento. Dopo un ritardo di cinque anni, gli Stati membri sono riusciti a respingere questa normativa sostenendo che non è più rilevante! Per me questo rappresenta una vera e propria battuta d’arresto.

“A quanto pare il diritto fondamentale di vedersi garantito un congedo di maternità di 18 settimane, di cui 6 pagate al 100% e le restanti all’85%, per tutte le madri europee, non è una priorità! Ad ogni modo, continuo a ritenere che se l’Europa vuole affrontare le problematiche relative all’impiego e ai salari delle donne, e avere successo nella lotta alla discriminazione, l’unico modo per riuscirvi è tutelare le donne in stato di gravidanza, le neomamme e le madri in fase di allattamento”.

Zita Gurmai, vicepresidente delle donne del Pse, ha aggiunto:

“Invece di dimostrare solidarietà alle donne europee e garantire progresso e parità di diritti in Europa, l’Ue sta decidendo di ristagnare.

“Come può l’Europa affrontare le proprie sfide demografiche e garantire il raggiungimento dell’obiettivo Europa 2020 volto ad assicurare un tasso di occupazione delle donne del 75%, se non si prende alcuna misura? Mi auguro vivamente che la riunione del consiglio EPSCO di luglio sulle ‘donne nel mercato del lavoro’ avanzi proposte concrete sul congedo di maternità, su quello di paternità e su quello parentale. Noi, in quanto progressisti, non vogliamo lasciare nessuno indietro”.

I Socialisti e Democratici chiedono che sia fissata una tabella di marcia concreta per rafforzare l’equilibrio tra la vita professionale e quella privata, attraverso misure legislative e non, che comprendano una direttiva che garantisca un congedo di paternità di almeno 10 giorni, una revisione della direttiva del 2010 sul congedo parentale (che si è dimostrata inefficace) e misure non legislative per promuovere accordi sugli orari di lavoro.

Eurodeputati coinvolti
Membro
Belgio