Il diritto della concorrenza dell’Unione europea è uno strumento forte per proteggere i consumatori dai prezzi sleali. Mentre il Parlamento europeo adotta la relazione di quest’anno sulla politica di concorrenza, i Socialisti e Democratici fanno luce sul ruolo del diritto della concorrenza dell’UE nella lotta contro la «greedflation», ovvero gli aumenti per mano delle aziende che approfittano dell’aumento dei costi dell’energia per incrementare i propri profitti.

Un nuovo studio sulla «greedflation», commissionato dal Gruppo S&D, delinea alcuni passi concreti per indirizzare la Commissione europea verso l’introduzione di uno "standard del consumatore vulnerabile” nell’applicazione delle norme sulla concorrenza. In pratica, ciò significa concentrare la politica della concorrenza sulle esigenze dei consumatori a basso reddito.

René Repasi, eurodeputato S&D e relatore del Parlamento europeo sulla politica di concorrenza, ha dichiarato:

“Nella relazione sulla concorrenza di quest’anno, il Parlamento europeo invita la Commissione a utilizzare tutti i mezzi disponibili nell’ambito del diritto della concorrenza per arginare la crisi del costo della vita. Come riconosce la relazione, l’aumento dei prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari ha portato ad extraprofitti aziendali, ovvero al fenomeno della greedflation, che sta colpendo duramente i consumatori vulnerabili.

“Attualmente la Commissione applica le norme sulla concorrenza in modo orizzontale in tutti i settori. Un aumento del prezzo negli yacht o negli orologi Rolex viene gestito con la stessa priorità di un aumento del prezzo del pane o del riscaldamento. In un periodo di crescita vertiginosa dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari, causata dalla guerra in Ucraina, questo non è accettabile. Chiediamo alla Commissione di applicare la legge sulla concorrenza in modo più mirato, spostando l’attenzione da “tutti i consumatori" a “i consumatori vulnerabili”.

“Questo obiettivo può essere raggiunto introducendo uno standard per i consumatori vulnerabili nell’ambito dell’attuale quadro legislativo, poiché affrontare la crisi del costo della vita è sostenuto dall’obiettivo dei trattati UE di un mercato interno che operi per una crescita economica equilibrata, per la stabilità dei prezzi e per un’economia sociale di mercato.”

“Il nuovo studio che abbiamo commissionato illustra come ciò possa essere realizzato in pratica attraverso la discrezionalità della Commissione in materia di applicazione e la definizione delle priorità. Ci aspettiamo che la Commissione faccia proprie queste idee e agisca immediatamente nell’interesse degli europei più vulnerabili.”

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