
Abbiamo assunto un ruolo di primo piano nella Dichiarazione del Parlamento europeo sull’emergenza climatica nel 2019, adottata a grande maggioranza dal Parlamento europeo.
Abbiamo lottato con successo per ottenere obiettivi climatici ambiziosi nella Legge europea sul clima: l’UE dovrà diventare neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050 e ridurre il 55% delle sue emissioni nette di gas serra entro il 2030.
Per sostenere i cittadini vulnerabili nella transizione ecologica, siamo riusciti a convincere il Parlamento europeo a creare il Fondo sociale per il clima, che incorpora solidi meccanismi di giustizia sociale e solidarietà volti a mitigare i costi per i più vulnerabili della società. Il sostegno finanziario andrà a beneficio delle famiglie vulnerabili (riducendo i costi di isolamento o permettendo di accedere a fonti di energia rinnovabile domestiche, come pompe di calore o pannelli solari) e degli utenti dei trasporti che passeranno a forme di trasporto a emissioni zero. Il Fondo sociale per il clima dovrebbe fornire fino a 65 miliardi di euro di finanziamenti UE nel periodo 2026-2032.
Abbiamo costruito una maggioranza progressista nel Parlamento europeo per allineare i pilastri chiave della strategia «Pronti per il 55%» all’obiettivo climatico dell’UE per il 2030 di ridurre le emissioni del 55%, inserendo disposizioni specifiche per una giusta transizione. Questi pilastri chiave includono il sistema di scambio di quote di emissioni (ETS), il regolamento sulla condivisione degli sforzi (ESR), il regolamento sull’uso del suolo e sulla silvicoltura (LULUCF), gli standard di emissione di CO2 per le auto e i furgoni, il regolamento sulla realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi, nonché i regolamenti sul rendimento energetico degli edifici, le direttive sull’efficienza energetica e sulle fonti di energia rinnovabili.
Abbiamo realizzato un nuovo e ambizioso sistema di scambio di quote di emissioni (ETS), che copre circa il 50% di tutte le emissioni di gas serra nell’Unione europea. Siamo riusciti a rafforzare il principio «chi inquina paga» attraverso date anticipate di eliminazione graduale delle quote di CO2 gratuite per l’industria (generazione di elettricità e calore, industrie ad alta intensità energetica) e ad estendere il campo di applicazione del nuovo sistema ETS per includere le sempre più problematiche emissioni marittime e dell’aviazione.
Per garantire alle industrie europee condizioni di parità nel processo di decarbonizzazione, abbiamo imposto un prezzo al carbonio emesso durante la produzione di beni che entrano nell’UE ad alta intensità di carbonio e abbiamo spinto per una produzione industriale più pulita nei paesi terzi. Abbiamo quindi rafforzato l’ambizione del regolamento sul Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM), ampliandone l’ambito di applicazione, implementando un modello di governance più centralizzato e garantendo un’introduzione graduale equilibrata ma ambiziosa del CBAM insieme alla graduale eliminazione delle quote ETS gratuite. Gli inquinatori pagheranno ovunque si trovino, anche al di fuori dell’Unione europea.
Il regolamento sul Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM) è uno strumento imprescindibile per fissare un prezzo equo per il carbonio emesso durante la produzione di beni ad alta intensità di carbonio che entrano nell’UE e per incoraggiare una produzione industriale più pulita nei paesi terzi. I S&D sono riusciti a rendere il CBAM più ambizioso e adeguato alle esigenze future, estendendo l’ambito di applicazione, garantendo un modello di governance più centralizzato e assicurando che l’introduzione graduale del CBAM e la graduale eliminazione delle quote ETS gratuite avvengano in modo equilibrato ma ambizioso.
Abbiamo fatto molta pressione per limitare l’uso dei gas fluorurati nell’UE a causa del loro altissimo potenziale di gas serra. Poiché questi gas sono fino a 25.000 volte più dannosi per il clima rispetto alla CO2, la loro riduzione è fondamentale per prevenire l’aggravarsi degli effetti del riscaldamento globale e i suoi devastanti impatti ambientali e sociali.
Abbiamo lottato con successo per una rete solida e di alta qualità di infrastrutture per i combustibili alternativi in tutta l’Unione, grazie al regolamento su un’infrastruttura per i combustibili alternativi (AFIR), stabilendo obiettivi vincolanti per gli Stati membri e rendendola adatta allo scopo, una componente cruciale per allineare il settore dei trasporti agli obiettivi climatici dell’UE. Inoltre, attraverso i regolamenti FuelEU Maritime e RefuelEU Aviation, l’Unione, grazie alla nostra guida, sta compiendo i primi passi cruciali per promuovere i combustibili alternativi nei settori marittimo e aereo. Gli sforzi dei S&D sono stati fondamentali per garantire obiettivi di ambizione accettabile e migliorare le proposte della Commissione.
Abbiamo lavorato senza sosta per incentivare modalità di trasporto più sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico, come il trasporto ferroviario e per vie navigabili interne. L’obiettivo è accelerare ulteriormente la decarbonizzazione del sistema di trasporto dell’Unione. In particolare, abbiamo ottenuto un forte impegno a creare maggiori e migliori collegamenti e servizi di trasporto su rotaia e via acqua nella revisione della rete di trasporto transeuropea (TEN-T). Si tratta di un passaggio fondamentale per consentire a un maggior numero di sistemi di trasporto merci e passeggeri di spostarsi dal percorso stradale a quello marittimo o ferroviario.
Vogliamo allineare la legislazione dell’UE all’obiettivo stabilito nell’Accordo di Parigi di limitare l’aumento della temperatura a 1,5°C per evitare forti ripercussioni dovute ai cambiamenti climatici.
Vogliamo proteggere tutte le società e le economie europee dagli effetti più pericolosi della crisi climatica. Gli eventi meteorologici estremi, come inondazioni, siccità, incendi boschivi e ondate di calore, stanno diventando sempre più frequenti e intensi, deteriorando ulteriormente il nostro ambiente, distruggendo la biodiversità e compromettendo il nostro benessere e i nostri bisogni essenziali, come la produzione di cibo. Per questo motivo, abbiamo bisogno del più alto obiettivo climatico raggiungibile al 2030, al fine di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Questo è il modo migliore per superare la più grande minaccia che incombe sull’umanità e per sostenere le nostre economie nel raggiungimento di questo obiettivo.
Vogliamo incrementare la diffusione delle energie rinnovabili e delle misure di efficienza energetica attraverso obiettivi energetici ambiziosi per il 2030 e convertirli in obiettivi nazionali vincolanti. L’adozione di energia sostenibile è un imperativo, insieme alla riduzione dell’uso di combustibili fossili, che sono la principale causa del riscaldamento globale.
Ci stiamo impegnando per garantire la partecipazione di tutti i settori industriali al raggiungimento dell’obiettivo climatico dell’UE per il 2030 attraverso la revisione del sistema di scambio di quote di emissioni dell’UE, che fornisce incentivi economici a un’ampia gamma di industrie altamente inquinanti per ridurre le loro emissioni di gas serra.
Vogliamo ridurre la nostra dipendenza dalle fonti energetiche inquinanti, attraverso la decarbonizzazione del nostro sistema energetico, una maggiore efficienza energetica e la graduale eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili e di altri sussidi dannosi per l’ambiente. La transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili non gioverà solo al clima, ma anche alla salute delle persone grazie alla riduzione dell’inquinamento atmosferico nelle città.
Vogliamo ridurre le emissioni di gas serra nel settore dei trasporti e allo stesso tempo promuovere una mobilità accessibile e conveniente. Questa iniziativa deve garantire ai cittadini un accesso comodo e conveniente a soluzioni di mobilità intelligenti e sostenibili. Per decarbonizzare efficacemente il trasporto di passeggeri e merci, è fondamentale fissare obiettivi più ambiziosi per le tecnologie a zero emissioni e i combustibili alternativi, insieme alle relative infrastrutture.
Non vogliamo lasciare indietro nessuno in questa transizione, ponendo l’accento sui lavoratori e sulla creazione di posti di lavoro di qualità nelle aree interessate da una maggiore ambizione climatica. Il nostro obiettivo è affrontare la povertà energetica sostenendo le famiglie vulnerabili attraverso programmi di riqualificazione degli edifici. Dobbiamo sostenere i soggetti vulnerabili nel settore del trasporto, per un percorso di transizione verso una mobilità a zero emissioni di carbonio. Dobbiamo anche sostenere gli agricoltori, che sono i più colpiti dall’impatto dei cambiamenti climatici, e aiutarli nella transizione verso pratiche agricole più sostenibili e rispettose del clima.
Vogliamo implementare piani di protezione sociale verdi a livello nazionale con il sostegno dell’UE. L’obiettivo è migliorare la resilienza sociale agli impatti dei cambiamenti climatici e preparare le comunità interessate dalla transizione ecologica a un mercato del lavoro in evoluzione.